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sabato 26 agosto 2023

Ortopedia: casi di depressione e ansia con i farmaci utilizzati contro l'osteoporosi


 

In Italia l’osteoporosiche ricordiamo essere una patologia che determina una perdita di sostanza ossea e quindi un deterioramento dell’osso stesso con conseguente fragilità che lo rende più vulnerabile ai traumi e quindi soggetto a fratturarsi anche in presenza di un microtrauma, colpisce qualcosa come 5 milioni di persone e di queste 4 milioni di donne nel post menopausa. Le ossa più esposte a fratturarsi, a causa dell’osteoporosi, sono, le vertebre, il femore, l’ omero, le ossa del polso e della caviglia. Possiamo dire che esiste una cura definitiva per l’osteoporosi? 

domenica 11 giugno 2023

Farmaci: attenzione alle insalate!

 

Cosa c’è di più pratico dell’assumere un farmaco per il raffreddore, per la tosse, oppure per lenire i sintomi più fastidiosi di un’influenza stagionale? Nulla, poi se consideriamo che siamo bombardati, sopratutto in autunno, da una pubblicità martellante su tutti i media, che propaganda farmaci alla stregua delle caramelle e che in farmacia c’è solo imbrazzo della scelta rispetto ai prodotti da banco da scegliere contro i sintomi più comuni delle malattie di cui sopra, si capisce bene che curarsi per le patologie da raffreddamento e non solo è cosa quanto mai facile e spesso lasciato al libero arbitrio del singolo paziente. Ma tale condotta,  è del tutto scevra da rischi anche gravi?

lunedì 15 maggio 2023

Chinoloni e Fluorochinoloni: non ci si suicida, ma si possono avere effetti gravissimi

 

Si fa un gran parlare in quest’ultimo periodo, per la verità se ne parla da circa 4 anni, degli eventi avversi che antibiotici facenti parte della famiglia dei fluorochinoloni e Chinoloni sarebbero in grado di determinare. Parliamo di molecole quali: Ciprofloxacina, Levofloxacina, Moxifloxacina, Gemifloxacina, Ofloxacina, Gatifloxacina, Norfloxacina, Lomefloxacina, Besifloxacina. Ultimamente si è visto che tali antibiotici utilizzati nel contrasto di alcune infezioni del tratto urinario, per lo più, ma anche nel contrasto delle infezioni dell’apparato respiratorio, comprese infezioni della pelle e delle articolazioni, presentano una sequela di effetti collaterali rari ma di una certa gravità, addirittura molto gravi, in alcuni casi, al punto da limitare sempre di più il loro utilizzo ai casi in cui il rapporto rischi benefici sia tale da privileggiare molecole a più basso impatto negativo sulla salute del paziente.

domenica 16 aprile 2023

Allergie del bambino: attenzione ai lassativi somministrati ai neonati e alla madre in gravidanza


 

La domanda è: si può ad un neonato di appena sei mesi di vita somministrare lassativi per almeno sette giorni di terapia per intervenire su uno stato di stipsi insorto? Così come, può una donna in gravidanza assumere lassativi per almeno sette giorni di terapia senza che questi si riflettano sulla salute del nascituro?

venerdì 14 aprile 2023

Cefalea: e se utilizzassimo le piante per sconfiggerla? La ricerca scientifica ci darebbe ragione

 



Perchè si ritorna in maniera quasi ridondante a parlare del mal di testa stavolta sotto forma di cefalea? Perchè la popolazione dei cefalalgici e di tutti quelli che soffrono occasionalmente e peggio ancora sistematicamente di mal di testa è enorme, in tutto il mondo. Senza nulla togliere alla farmacologia in uso nel contrasto di queste patologie, occorre ricordare che i farmaci di sintesi a volte, non solo e non sempre raggiungono l’obiettivo agognato, offrendo un beneficio effimero, ma quel che certo è, che i farmaci presentano il loro rovescio della medaglia che è rappresentato dagli effetti collaterali e sopratutto nell’utilizzo contro le malattie croniche tali eventi avversi, potrebbero non ritardare a presentarci il conto da pagare e spesso pure salato!

mercoledì 12 aprile 2023

Lassativi: massima attenzione nell'uso per il rischio di gravi demenze



Una recente notizia scientifica, avrebbe associato alcuni tipi di demenza, all’uso prolungato e continuato di lassativi, almeno di certi lassativi. Questo potrebbe essere uno dei più gravi casi di effetti collaterali da uso di farmaci, non soltanto per la gravità dell’effetto collaterale in sé, ma per la semplice ragione che basta visitare una RSA, una casa di riposo, o sbirciare sopra il comodino di una persona anziana e spesso allettata, per scoprire in bella mostra di sè, uno o più lassativi, a riprova di quanto sia diffuso il loro utilizzo.

sabato 25 marzo 2023

Attacchi di panico: quando a scatenarli è un farmaco

 



Chi ha vissuto sulla propria pelle uno o più attacchi di panico sa bene descrivere i sintomi che il più delle volte e sopratutto le prime volte l’ha portato diritto al pronto soccorso per paura che potesse trattarsi di una malattia acuta, grave e da curare in emergenza. Non è infrequente infatti il caso di pazienti che di fronte ad un attacco di panico abbiano scambiato la sintomatologia per un infarto, o per una grave insufficienza respiratoria, qualcuno pure per un ictus e abbiano avvertito in tutta la sua drammaticità la sensazione del fine vita. Sapere che trattavasi di attacco di panico avrà fatto tirare un sospiro di sollievo a questi pazienti, fermo, al ripresentarsi dei sintomi, ritenere nuovamente che di grave emergenza medica si trattasse e così in un circolo vizioso fino a quando non si venga a capo della situazione.

lunedì 6 marzo 2023

Farmaci: gli effetti collaterali che curano! Mal che vada cambiate cravatta!

 




Vista l’abitudine degli italiani di sfogliare il foglietto illustrativo interno dei farmaci, quello che solitamente si definisce “bugiardino”, salvo poi non capirci niente, ma non certo per la scarsa intelligenza dei nostri connazionali, quanto invece per il modo astruso con il quale è scritto tale foglietto, una cosa coglie sempre più delle altre. Non tanto il meccanismo d’azione del farmaco e la sua reale utilità, quanto invece la sequela di effetti collaterali che accompagnano l’assunzione, di norma dieci, venti volte di più delle indicazioni per le quali prendiamo il farmaco stesso.

Depressione: utile la camomilla e lo zafferano, vietato il "fai da te"!

 





La depressione è una malattia psicopatologica che un tempo veniva ascritta più ad un disagio psicologico che ad una malattia organica vera e propria. La depressione è invece un disturbo patologico vero e proprio che colpisce il 15% della popolazione ed i dati sono in difetto, visto che molti depressi sfuggono al conteggio dei malati. La depressione colpisce più la donna che l’uomo. Nei casi gravi di depressione, parliamo della cosiddetta depressione maggiore, si contano 15 malati di depressione maggiore su cento che chiudono le sofferenza con la malattia col suicidio.

lunedì 20 febbraio 2023

Omeopatia: piace a 8 italiani su 10, ma non era solo "acqua fresca"?

 




Forse l’omeopatia sta vivendo una nuova primavera, almeno a giudicare dal fatto che da un sondaggio svolto ad ottobre scorso, una Società di indagini a livello internazionale, la Harris Interactive, che ha ricevuto incarico da Boiron, ha dimostrato che nel corso della loro vita, più della metà degli italiani, precisamente il 57%, ha utilizzato l’omeopatia almeno una volta nella vita e di questi, quasi 7 italiani su dieci ha fiducia in questa scienza e quasi 8 italiani su due la ritiene complementare alla medicina convenzionale.

sabato 18 febbraio 2023

Sostanze naturali: massina attenzione se si assumono anche farmaci

 


In troppi ritengono che basti leggere su una etichetta di una confezione similfarmaceutica che trattasi di sostanza naturale e ciò basta per assumerla a cuor leggero, anche indipendentemente dal dosaggio e, possibilmente, ad insaputa del proprio medico di fiducia. C’è di più, sono in troppi a ritenere che farmaco di origine naturale, sotto forma possibilmente di integratore o erba acquistata in erboristeria o raccolta dal giardino di casa e farmaco di sintesi, i comuni farmaci di derivazione chimica, possono essere assunti tutti in contemporanea e tutti insieme appassionatamente senza particolari precauzioni. Nulla di più falso!

mercoledì 8 febbraio 2023

Morbo di Parkinson: i farmaci per curare il diabete lo rallenterebbero

 


Un recentissimo studio scientifico abbastanza complesso ed esteso su una popolazione di volontari di 8.000 pazienti in un periodo che è andato dal 2010 al 2019, avrebbe acceso un faro sui farmaci utilizzati per la cura del diabete. Lo Studio condotto da ricercatori del Centro Parkinson e parkinsonismi dell’Asst Gaetano Pini-CTO di Milano, con il contributo della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, ha ottenuto a gran titolo la pubblicazione sul 'Journal of Neurology'. Uno Studio che in qualche modo è stato un vanto per la ricerca scientifica nel nostro Paese.

lunedì 6 febbraio 2023

Aspirina: nessuna azione preventiva su demenza e Morbo di Alzheimer


 

Talvolta accade che un farmaco storico, come l’acido acetilsalicilico, l’Aspirina, per comprenderci meglio, salga ai vertici della ribalta con potenzialità e nuovi meccanismi d’azione prima del tutto sconosciuti. Infatti, da normale antipiretico, l’Aspirina ha mostrato il meglio di sè come antinfiammatorio, ritenuto per eccellenza la capostipite, per poi divenire centrale per le attività antiaggreganti, insomma, in grado di scongiurare eventuali trombi e quant’altro prevenendoli e proteggendo anche per questa ragione il paziente.

mercoledì 1 febbraio 2023

Neuropatia periferica: due integratori la curano e corrono in aiuto ai diabetici

 

Visita-piede-diabetico

E’ uno dei tanti problemi che lamentano i diabetici, sopratutto se scompensati, la neuropatia periferica, una condizione clinica impegnativa dai risvolti a volte drammatici se non trattata adeguatamente e che almeno nelle prime fasi si palesa con intorpidimento delle estremità superiori e inferiori, debolezza che a volte conclama anche con dolore a mani e piedi. Il motivo della neuropatia periferica è la logica conseguenza di elevati livelli di glucosio nel sangue che a livello periferico causano stress ai nervi, appunto periferici, fino a danneggiarli del tutto.

martedì 31 gennaio 2023

Osteoporosi: ti curi e ti viene l'ansia

 

Visita-paziente-con-osteoporosi



 


L’osteoporosi è una malattia che colpisce solo negli Stati Uniti più di 10 milioni di persone con età superiore a 50 anni, in Italia il dato è ancora più elevato, in proporzione, visto che, secondo i dati ISTAT relativi all’anno 2020, l’8,1% della popolazione italiana (il 13,5% delle femmine e il 2,3% dei maschi) ha dichiarato di essere affetto da osteoporosi, con prevalenza che aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età, in particolare nelle donne dopo i 55 anni, fino a raggiungere il 32,2% oltre i 74 anni (il 47% delle femmine e il 10,3% dei maschi). Quindi sulla popolazione affetta da questo problema si vede bene che l’80% dei casi di osteoporosi nel nostro Paese è riferito, nell’80% dei casi, a donne nel post menopausa. 

venerdì 27 gennaio 2023

Statine: recenti studi dimostrano come si oppongano al Morbo di Parkinson



Che le statine, noti farmaci nati per abbassare gli alti livelli di colesterolo, si siano imposte nel tempo grazie all’efficacia da sempre dimostrata, è un fatto indubbio. Ciò che forse è meno noto è il fatto di sapere che tali farmaci, nelle diverse formulazioni nel tempo che si sono avvicendate, sono diventati importanti presidi terapeutici quanto mai poliedrici. Ultimamente, ad esempio, si è vista una loro caratteristica che è quella di contrastare l’insorgenza del Morbo di Parkinson, sopratutto in pazienti anziani.

venerdì 20 gennaio 2023

Farmaci mancanti: e adesso tocca all'insulina

 


Ben sappiamo il rischio che possono correre pazienti diabetici, insulino dipendenti, in caso di interruzione della terapia a base, appunto di insulina. Per tale motivo il rischio che si paventa per questi malati, sia pure limitato alla carenza di una specialità di insulina, puo’ essere molto grave.



giovedì 19 gennaio 2023

Insufficienza renale cronica: un nuovo farmaco per fermare la malattia

 

Prendiamo sempre con una certa prudenza le notizie che potrebbero stravolgere sia pure in meglio la qualità della vita di una certa categoria di malati cronici. Fatto sta che, quella che oggi è considerata una malattia ad andamento irreversibile, senza una vera e propria cura, se non la speranza che applicando determinati stili di vita, a partire dall’alimentazione, si spera possa non peggiorare. Stiamo parlando della insufficienza renale cronica, che potrebbe avere un andamento clinico migliore a seguito della scoperta di un farmaco che appare oggi rivoluzionario, forse!

lunedì 9 gennaio 2023

Farmaci scaduti: se li assumo rischio qualcosa?

Chissà in quanti si saranno fatti la fatidica domanda. Ma se assumo, ovviamente per un deprecabile errore, un farmaco scaduto, cosa mai mi capiterà? Qualche catastrofista magari avrà pensato di essere incorso in un gravissimo avvelenamento, qualche altro penserà di dover correre al pronto soccorso per rimediare alla deprecabile svista, se poi magari abbiamo offerto a qualche membro della famiglia un farmaco scaduto non è escluso che qualcuno si porti sulla coscienza una sorta di “tentato omicidio” colposo! Ma come stanno davvero le cose? 

domenica 1 settembre 2019

Farmaci per abbassare il colesterolo: chi li sospende ad insaputa del medico rischia grosso!


Il consiglio di affidarsi sempre al medico curante resta sempre il migliore, anche alla luce di un recente studio scientifico che ha stigmatizzato il pericolo corso dai pazienti in cura con le statine, i farmaci utilizzati in primis per tenere basso il colesterolo nel sangue, di andare incontro ad gravi eventi cardiovascolari, quando i pazienti stessi decidono autonomamente di interrompere il trattamento con questi farmaci.