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giovedì 23 febbraio 2012

Aneurisma cerebrale: se si rompe si può morire!


Le conseguenze di un evento del genere possono essere talora tragiche, altre volte, un aneurisma cerebrale se non ha comportato un travaso ematico di proporzioni elevate può risolversi chirurgicamente senza lasciare eccessive conseguenze. Resta il fatto che tale complicanza vascolare presenta un rischio elevato, soprattutto nei soggetti che ne sono predisposti fin dalla nascita, perché di norma nella vita della persona, un aneurisma  resta silente e, dunque, rimane una patologia sicuramente subdola che può conclamarsi all’improvviso e, per di più, secondo recenti dati, parrebbe che tali eventi negli ultimi anni si sono oltretutto fatti più frequenti, resta da capire il motivo di tale evidenza.

lunedì 18 marzo 2013

Aneurisma cerebrale: una tecnica chirurgica meno invasiva aiuta a guarire

Si sa che l’aneurisma cerebrale non può inquadrarsi all’interno di una patologia specifica, semmai come risposta a tutta una serie di condizioni cliniche che evolvono nella maniera peggiore con la rottura di un vaso cerebrale e con le conseguenze che tale evento drammatico può comportare. Ci riferiamo ad una condizione clinica quasi sempre molto grave, pericolosa e spesso persino fatale che può presentarsi in tutta la sua tragicità a qualsiasi età, nei due sessi e, generalmente, all’interno di qualsiasi condizione ambientale in  persone in apparente buono stato di salute. La medicina oggi non è in grado di prevenire tale condizione, però negli ultimi anni si sono affinate le tecniche chirurgiche atte a rimediare il danno quando questi non sia tanto avanzato al punto da rischiare di uccidere il paziente. Vediamo di che si tratta.

lunedì 30 gennaio 2023

Ischemia cerebrale ritardata: l'uso recente di cannabis potrebbe averla provocata



Non siamo di certo nella sede adatta per andare a sindacare sull’opportunità o meno di legalizzare la cannabis. Quel che ci interessa semmai, è capire se l’uso di questa sostanza possa avere risvolti patologici, a quanto pare anche importanti, oppure se, come molti ritengono, l'uso della sostanza sia da ritenersi del tutto innocuo. Le ultime notizie in campo medico, in ordine di tempo, potrebbero lanciare l’allarme sull’uso indiscriminato di cannabis, atteso che, secondo recenti studi, coloro che hanno fatto uso recente della sostanza potrebbero essere andati incontro ad emorragia cerebrale.

domenica 16 settembre 2012

Ictus: riconoscerlo in tempo può salvare la vita


In Italia si verificano qualcosa come 200 mila nuovi casi di ictus, una condizione clinica grave in grado di evolvere infaustamente in breve tempo. Parlando di ictus ci riferiamo a quella manifestazione patologica conseguenza di un’ostruzione di un vaso con relativo mancato afflusso di sangue e ossigeno nel distretto interessato, per lo più cerebrale. Le conseguenze sono variabili perché dipendenti da diversi fattori, primo fra tutti, l’area ischemica che ha subito l’insulto, così come importante è anche l’eventuale impossibilità che il sangue abbia avuto di irrorare i tessuti dopo un primo fatto ischemico. Il risultato è che in Italia i decessi per ictus o per le conseguenze di esso, si collocano come terza causa di morte, dopo gli infarti, annoverando tutte le patologie cardiovascolari e i tumori. Ma c’è anche di più. Nel nostro Paese, a causa dell’ictus, un numero imponente di pazienti resta invalido in maniera permanente, al punto che gli ictus rappresentano la prima causa di invalidità