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domenica 7 aprile 2019
Ansia a livelli elevatissimi: la vendita di ansiolitici in Italia alle stelle!
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mercoledì 11 gennaio 2012
Farmaci: alcuni mai con alcol insieme
Quando si assumono farmaci, troppo spesso lo si fa con troppa disinvoltura, sovente senza neanche leggere il foglietto illustrativo, per non contare quelli che prendono medicinali senza neanche essersi consultati col proprio medico curante. Ma c’è un comportamento molto pericoloso, a volte, che molti impiegano di fronte ad un farmaco, ovvero, assumerlo in concomitanza con le sostanze alcoliche, un comportamento questo che in certi casi può avere conseguenze anche molto gravi. Dunque, la domanda è, quali farmaci non vanno mai assunti insieme all’alcol?
giovedì 7 febbraio 2019
Ansia e depressione: uno a zero per le pillole
Nessuno
nega l’importanza della psicoterapia, anzi, in associazione con la
medicina e i giusti farmaci, spesso la sinergia che ne deriva è
sicuramente efficace per risolvere l’ansia ed in parte la
depressione. Eppure, gli italiani sono più per i metodi spicci e
veloci, quindi, nessuna seduta dallo psicoterapeuta o dallo psicologo
e tante medicine buttate giù, con un po’ di zucchero la pillola
va giù!
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giovedì 19 aprile 2012
Farmaci: alcuni insieme all'alcol sono molto pericolosi, ecco quali
Quando
si assumono farmaci, troppo spesso lo si fa con troppa disinvoltura, sovente
senza neanche leggere il foglietto illustrativo, per non contare quelli che
prendono medicinali senza neanche essersi consultati col proprio medico
curante. Ma c’è un comportamento molto pericoloso, a volte, che molti impiegano
di fronte ad un farmaco, ovvero, assumerlo in concomitanza con le sostanze
alcoliche, un comportamento questo che in certi casi può avere conseguenze
anche molto gravi. Dunque, la domanda è, quali farmaci non vanno mai assunti
insieme all’alcol?
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martedì 30 ottobre 2012
Farmaci: esistono almeno 4000 principi attivi capaci di farci incorrere in un incidente d'auto e non lo sapevamo!
Viviamo
un’epoca quanto mai sicura in fatto di presidi medici creati apposta per
opporci alle malattie, tali tutele sono ovviamente rappresentate dai farmaci,
creati apposta, quando non si abusa del loro consumo, per farci stare meglio.
Tuttavia, la facilità da una parte nel reperire le diverse sostanze
farmacologiche e l’abitudine che a volte abbiamo di ingozzarci con molecole
tanto diverse fra di loro, ci fa perdere di vista che ogni principio attivo che
noi ci accingiamo ad assumere non è mai scevro da effetti collaterali e
controindicazioni. Dovremo dunque fare a meno dei farmaci? Assolutamente no,
dovremmo invece prendere la buona abitudine di farci sempre, dico sempre,
consigliare dal medico e allo stesso professionista dovremo sempre chiedere se
quel farmaco può essere assunto mantenendo intatte le nostri abitudini
quotidiane perché in caso contrario, saremo costretti a porre molta attenzione
prima di prendere una qualsiasi molecola. Un esempio? In una normale farmacia
esistono almeno 4000 principi attivi e non specialità farmaceutiche, che possono
seriamente compromettere la nostra capacità di guida, eppure, siamo soliti
attribuire questo pericoloso effetto collaterale ai soli ansiolitici e a volte
agli antistaminici, le molecole che siamo soliti prendere per lo più contro le
allergie. Eppure esistono altri 3998 molecole capaci di indurci lo stesso
effetto, lo sapevamo?
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mercoledì 8 maggio 2013
Esami di maturità: ecco come comportarsi la notte prima degli esami
Gli esami di maturità, che
si stanno avvicinando sempre di più e che coinvolgono come ogni anno milioni di
studenti in tutta Italia, hanno sempre rappresentato per i ragazzi un momento
importante della loro vita non solo scolastica, ma anche formativa. Su quest’evento
che si ripercuote spesso in maniera incisiva sulla persona col suo carico di
stress e di ansia che l’accompagna, ha inteso occuparsi anche la medicina
contribuendo nel possibile a studiare ciò che accade nell’organismo sotto
stress da esami e tracciando, nel possibile, alcune linee guida per rendere
meno gravoso il momento critico delle prove.
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domenica 1 luglio 2012
Dispepsia: un nome difficile che può indicare tante situazioni anche patologiche
Quando si parla di dispepsia,
generalmente lo si fa dopo aver letto un qualsiasi foglietto illustrativo per
lo più relativo ad un farmaco utilizzato per l’apparato digerente, perché
neanche il medico consultato, al fine di non confondere il paziente, usa sovente
questo termine. Il risultato è che quest’ultimo spesso ascrive tale disturbo a
malanni più impegnativi, gastrite in primis, o coliti, senza che queste due
patologie fossero presenti in lui. E, dunque cosa è di fatto una dispepsia? La
dispepsia è un disordine gastrico diffuso che si presenta con difficoltà
digestive, bruciori di stomaco a volte accompagnati da disordini
dell’evacuazione e dolenzia gastrica. La diagnosi di dispepsia è importante
perché, sovente, dietro una sintomatologia un po’ confusa, potrebbe annidarsi
qualche malattia più impegnativa che è bene diagnosticare e curare e spesso
basta solo ciò per risolvere il problema alla radice. Ma non dimentichiamo che
il digerente è bersaglio per molti individui delle proprie ansie e dello stress,
per cui, la stessa aria accumulata a livello gastro-intestinale può acuire una
comune dispepsia. Fermo il fatto che indagare a fondo sulle origini di una
dispepsia a volte è problematico anche per il medico che spesso basa la
diagnosi sul grado di conoscenza del proprio paziente, ecco anche l’importanza
che ha il medico di famiglia.
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domenica 20 gennaio 2019
Alcol, droga, abusi: tutti i pericoli dei ragazzi e dei bambini di oggi
Poche
cifre, ma che danno bene il senso di quanto sta avvenendo in Italia a
proposito dell’uso di sostanze stupefacenti da parte di giovani e
giovanissimi insieme al consumo abituale da parte di quest’ultimi,
di alcol, sigarette, farmaci ansiolitici o sedativi. Un quadro
tutt’altro che roseo se solo consideriamo che i consumatori di
queste sostanze sono poco più che bambini che non si rendono neanche
conto, vista l’età, dei rischi cui stando andando incontro. L’Italia ha
questo triste primato rispetto a tutti gli altri Stati dell’Europa.
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venerdì 2 novembre 2012
Attacchi di panico: sappiamo sempre riconoscerli?
Lungi da noi l’idea di
trattare un disturbo importante come l’attacco di panico, in poche righe.
Tuttavia occorre ricordare che tale affezione, a dispetto di quanti ancora
credono si tratti di un modo di atteggiarsi del singolo, ovvero, un modo per
mettersi in mostra ed attirare verso di sé le attenzioni degli altri, colpisce
nella sola Italia un numero davvero impressionante di persone, ben dodici
milioni di individui all’anno e, per di più, parliamo di un numero destinato ad
aumentare e anche in maniera importante. Innanzitutto bisogna
distinguere la paura motivata da quella immotivata. Se ad esempio rischiamo di
scontrarci frontalmente con un’auto, nel momento in cui abbiamo schivato
l’ostacolo, è del tutto normale per qualche minuto restare impietriti, in preda
all’ansia, al panico per la sciagura sfiorata. Ben altra cosa è invece se la
stessa ansia, magari centuplicata, ci coglie in assenza di motivi validi che
possano giustificarla e, addirittura, si giunga al vero e proprio terrore di
non farcela, di non riuscire a superare il momento, perché certi di stare per
morire.
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venerdì 8 giugno 2012
Gastrite: riconoscerla, diagnosticarla, curarla
La confusione è tanta, di fronte ad un persistente bruciore di stomaco
accompagnato spesso da acidità, dolore, difficoltà digestive prolungatesi nel
tempo e la distinzione fra forme dispeptiche collegate a cause diverse ma senza
alcuna compromissione dello stomaco, con la gastrite, per un profano è cosa
sicuramente ardua.
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lunedì 21 agosto 2023
Dispnea: quella fame d'aria che ci toglie il respiro
Si intende per dispnea quella sensazione penosa, in certi casi, di fame d’aria, di vero e proprio affanno, non per forza associata a sforzo fisico. Importante ricordare che la dispnea non è una malattia, semmai un sintomo associato a diversi casi patologici, alcuni anche molto seri, altri sicuramente molto meno impegnativi.
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martedì 22 gennaio 2013
Sindrome del colon irritabile: non è solo un... mal di pancia!
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Mai affezione più diffusa è stata definita in così tanti modi diversi; colon
spastico, colite mucosa, diarrea funzionale o nervosa; eppure, parliamo
del colon irritabile, che, la moderna medicina, oggi,
preferisce definire come ” sindrome dell’intestino irritabile“. La diffusione nella popolazione è larghissima e tantissimi sono i fattori
esterni che influiscono su questa affezione dell’apparato gastroenterico che è
causata da una motilità eccessiva e anormale sia del colon e, a volte,
dell’intestino tenue; ecco perché si è deciso di chiamarla in altro modo. Una cosa è certa, chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile, può
accusare disturbi, periodicamente nel corso dell’anno, isolatamente, o associati
a particolari pasti, o particolari periodi di stress, o in concomitanza
dell’assunzione di taluni farmaci.
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lunedì 26 marzo 2012
Reflusso gastroesofageo: a volte deve intervenire il chirurgo
Qualcuno si chiederà come
mai una patologia sicuramente di pertinenza medica possa riguardare anche
l’ambito relativo alla chirurgia, come può accadere di fronte al reflusso
gastroesofageo, un’affezione dell’apparato digerente caratterizzata da una
ipersecrezione acida con risalita dei succhi gastrici dallo stomaco fino
all’esofago a causa di un difetto di chiusura della valvola che mette in
comunicazione sia lo stomaco che l’esofago, ovvero, il cardias.
mercoledì 22 febbraio 2023
Ansia: ma possiamo definirla sconosciuta o la conosciamo molto bene?
Una
sorta di disagio che a volte sfocia in una vera e propria patologia,
oppure resta latente ma pur sempre capace di scatenare, esacerbare,
cronicizzare patologie organiche che rendono difficile la vita della
persona. Di che parliamo? Parliamo dell’ansia. Un disagio, spesso
collegato a fatti esterni alla persona afferenti il lavoro, la sfera
dei sentimenti, compresa una certa predisposizione genetica che porta
il soggetto a confrontarsi con la realtà con un atteggiamento non
del tutto corretto e fonte di tensioni e preoccupazioni a volte estreme.
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martedì 15 maggio 2012
Sindrome del colon irritabile: lo scambiamo per colite e lo curiamo male e son... dolori!
Quante
volte, di fronte ad un mal di stomaco continuo o intermittente, ad andamento
ciclico, a volte persino stagionale, abbiamo giustificato il nostro disagio
sostenendo di essere affetti da colite. Eppure, l’infiammazione del colon nella
stragrande maggioranza di questi disturbi c’entra poco, visto che solitamente
tendiamo a scambiare un sintomo più ascrivibile ad un colon irritabile che ad
una colite che, oltretutto, ha una sintomatologia del tutto differente. E la
possibilità che ci si ammali di una Sindrome da colon irritabile è di gran
lunga più elevata rispetto al rischio di imbattersi in una colite.
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domenica 10 giugno 2012
Menopausa: come evitare la depressione del climaterio
Non
è un caso che la donna in menopausa abbia sovente sbalzi, caduta del tono
dell’umore, accompagnato o meno, da periodi di umore depresso fino,
addirittura, alla vera e propria depressione clinica.Ne
è convinto Andrea Genazzani, dell’Università di Pisa, che ne ha parlato ad un
Congresso a Copenaghen.
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giovedì 29 agosto 2013
Farmaci e alimentazione: a volte questo legame è pericoloso!
Mai come
accaduto negli ultimi quarant’anni, la farmacologia ha fatto passi avanti, lo
dimostra l’enorme numero di farmaci disponibili in grado di fronteggiare la
stragrande maggioranza delle malattie. Non solo, negli ultimi anni,
parallelamente all’acquisizione di nuove molecole si è anche assistito ad un
perfezionamento dei farmaci già esistenti, riducendone, nel possibile, gli effetti
collaterali, rendendoli sempre più efficaci intervenendo sull’assorbimento dei
diversi principi attivi, come avviene con quei farmaci che superano la
gastroresistenza rappresentata dagli organi del digerente che solitamente
tendono a demolire le sostanze con i processi digestivi. Ma oggi ci si è posti
un altro problema, quello rappresentato dall’alimentazione che spesso, a
seconda del cibo introdotto nell’organismo, rappresenta un vero e proprio
limite all’efficacia dei farmaci. Difficile da credere, ma certi alimenti si
oppongono alle cure, a volte in modo anche pericoloso! Ma di che alimenti
parliamo?
giovedì 22 marzo 2012
Acufeni: cosa sono come si curano
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venerdì 8 febbraio 2013
Labirintite: cos'è, come si manifesta, come si cura
In un soggetto giovane ed in apparente buono stato di salute, la
comparsa di manifestazioni che gli comportino, in primis, la tendenza a non
riuscire a mantenere la normale stazione eretta ed a perdere l’equilibrio,
inducono il medico a immaginare responsabile del problema il sistema uditivo che
il più delle volte risulta coinvolto nella sintomatologia. Più difficile è la diagnosi nel soggetto anziano per il quale la
probabilità di associare i sintomi a deficit neurologici su base
aterosclerotica in atto è più alta.Ne deriva che, di concerto col proprio
medico, si dovrebbe valutare la possibilità di estendere anche al sistema
uditivo l’intera ricerca delle cause ai fini dell’accertamento di quelle
malattie che direttamente o indirettamente siano espressione di un problema
insorto nell’orecchio. Una delle patologie più diffuse in tal senso è la
labirintite.
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domenica 29 gennaio 2012
Labirintite: sintomi, diagnosi e cura
Immaginiamo una persona che non riesca a mantenersi in equilibrio,
istintivamente penserà a qualche deficit neurologico, oppure a qualche sbalzo
pressorio o ad eventuali infiammazioni del tratto della colonna a carico del
collo. Sono pochi quelli che di fronte ad un incertezza nel mantenere la
statura eretta, ritengono il problema imputabile a qualche patologia dell’orecchio.
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