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lunedì 16 aprile 2012

Morte improvvisa in campo: si può evitare? esistono sintomi che dovrebbero allarmare?



I recenti tragici fatti occorsi a molti atleti deceduti in campo a causa di un arresto cardiaco improvviso, l’ultimo in ordine di tempo quello accaduto al centravanti Pier Marco Morosini, deceduto due giorni fa durante una partita di calcio, aprono nuovi scenari in parte inquietanti riguardo la salute degli atleti impegnati in gare estenuanti come possono essere gli incontri di calcio o di altre discipline. Ma ciò che ci si chiede è se l’arresto cardiaco di cui sono vittime queste persone è un evento scongiurabile, se è possibile immaginare il suo esordio e, soprattutto, se è possibile prevenirlo.

giovedì 8 giugno 2023

Crampi mestruali: a volte basta una bustina di un microelemento per risolverli


La riprova che il nostro organismo funziona per la combinazione di tanti microelementi che devono stare in equilibrio l’uno con l’altro, per partecipare alle continue reazioni biochimiche che si svolgono all’interno del nostro corpo ce la da il fatto di sapere che, di fronte a cambiamenti delle abitudini, ad eventuali situazioni patologiche insorte o al cambiamento dell'omeostasi, sfociamo nella malattia o in stati patologici dove, basta ripristinare quel componente deficitario per tornare allo stato di benessere. Un esempio? I crampi, le contrazioni muscolari, gli intorpidimenti, in alcuni casi più rari, persino le convulsioni, le aritmie, fin’anche sporadici cambiamenti dell’umore e persino della personalità, non devono sempre essere associati ad una patologia specifica, bensi ad una minore concentrazione di un micronutriente piuttosto che di un altro minerale disciolto nell'organismo.

domenica 1 settembre 2013

Diabete: il pericolo dell'ipoglicemia è in aumento, nonostante i nuovi farmaci






Non è un problema di poco conto, in primis perché chi va incontro a crisi di ipoglicemia, ovvero abbassamenti improvvisi della glicemia nei casi gravi può morire, in tutti gli altri soffre di questa spiacevolissima evenienza, secondariamente perché un altro aspetto grave del fenomeno è che le crisi di ipoglicemia costano alla collettività qualcosa come 45 milioni di euro all’anno fra ricoveri e farmaci da utilizzare. Ma come fronteggiare al meglio tale rischio e cosa si sta facendo ultimamente per evitare che un’ipoglicemia attenti sovente al benessere del paziente ed in qualche caso alla sua stessa vita? 


martedì 6 agosto 2013

Farmaci: gli anziani ne prendono troppi e con scarsa attenzione agli effetti collaterali






In Italia un anziano su due di eta’ superiore ai 65 anni, pari a quasi 7,5 milioni di persone, assume dai 5 ai 9 farmaci al giorno. Sono, invece, 1,4 milioni, cioe’ l’11% della popolazione anziana, coloro che assumono oltre 10 farmaci al di’. Lo attesta uno studio dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che allerta contro i rischi di scarsa aderenza alla terapia e di effetti collaterali, evidenziando anche come da piu’ di dieci anni, oltre il 60% dei farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale e’ utilizzato da persone anziane. 


mercoledì 16 agosto 2023

Acqua di mare: perchè se la bevi in grande quantità muori?

 

Tempo di vacanze e la meta preferita per molti degli italiani è il mare. Chissà quante volte ci siamo fatti la domanda. Di fronte ad immense distese d'acqua, se un naufrago finisse su uno scoglio con intorno a se, soltanto  il mare e non avesse scorte di acqua potabile e bevesse solo acqua di mare, perchè non potrebbe dissetarsi con quell'acqua e se lo facesse  accelererebbe la sua fine?

venerdì 18 gennaio 2019

Cosa fare per il cuore spezzato?



Quando il cuore si spezza, non sempre a causare la vistosa incrinatura è una delusione d’amore, spesso il cuore si infrange, con conseguenze ben più drammatiche, a causa di un infarto cardiaco, creando delle vaste zone di necrosi in alcuni casi dalla prognosi infausta. Riparare le aree infartuate non è possibile, la cura post infarto passa per altre strade, anche se, qualcosa potrebbe muoversi molto presto, “ricucendo” il cuore malato con un semplice cerotto!


martedì 4 dicembre 2012

Fibrillazione atriale: quali cause la determinano, le nuove inedite terapie

Articolo Sponsorizzato per Medusa



Quando parliamo di fibrillazione atriale, il pensiero va immediatamente al ritmo cardiaco ed in effetti, di un’anomalia del ritmo si tratta, in grado di determinare una frequenza cardiaca alterata del cuore con un battito del tutto irregolare. Possiamo dire dunque che l’espressione, fibrillazione atriale stia ad indicare una malattia? In effetti non si è di fronte ad una vera e propria malattia, semmai ad un sintomo che semmai è espressione di uno stato patologico a carico per lo più del cuore. Semplificando al massimo la spiegazione volta a chiarire le cause della fibrillazione atriale, occorre ricordare che in un cuore sano assistiamo all’impulso primario che determina la frequenza ed il ritmo cardiaco che proviene da un’area cardiaca definita nodo senoatriale, tant’è che in questo caso parliamo di ritmo sinusale. Quando invece l’impulso giunge da altra zona cardiaca in punti non ben determinati lungo l’intera muscolatura cardiaca, assistiamo al fenomeno patologico, con la conseguenza che il cuore continua a battere ma lo fa in modo irregolare e qualitativamente meno efficace, visto che un cuore che fibrilli attua il riempimento e lo svuotamento della pompa cardiaca in misura ridotta anche del 30% rispetto ad un cuore sano.

mercoledì 11 luglio 2012

Chatix: quando smettere di fumare potrebbe fare più male che continuare


Davvero inquietante… da una parte la Pfizer, nota Casa farmaceutica, propaganda con tanta disinvoltura il proprio prodotto creato apposta per aiutare a smettere di fumare sostenendo che Chatix, questo il nome della specialità, a base di Varenicline Tartrate è stato progettato per aiutare le persone a smettere di fumare in breve tempo e senza effetti collaterali pesanti, con un trattamento completo dura 12 settimane, dall’altro lato giungono notizie davvero allarmanti sui rischi reali che tale farmaco causerebbe a cominciare dalla possibilità, per chi lo assume, di andare incontro anche all’infarto cardiaco ed ad altre gravi patologie di natura cardiovascolare.