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venerdì 3 marzo 2023

Artrite reumatoide: studio dello stato vitaminico nella cura e diagnosi della malattia

 



Sull’artrite reumatoide si conosce molto di più di quanto già si sapeva appena due decenni fa. Intanto specifichiamo che ci si riferisce ad una patologia cronica che colpisce l’1% della popolazione nel mondo, in Europa l’incidenza è più bassa rispetto ad esempio agli Stati Uniti, per essere ancor più bassa nella parte meridionale ed occidentale del Vecchio Continente. Altro dato importante, quando si parla di artrite reumatoide, è l’incidenza maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Fermo il dato che le donne tendono ad ammalarsi in età più avanzata rispetto agli uomini. Fattori ambientali e genetici sembra abbiano un ruolo quasi determinante sull’insorgenza di questa patologia autoimmune.


martedì 2 ottobre 2012

Artrite reumatoide: sei pazienti su dieci corrono il rischio di ammalarsi di infarto cardiaco


Fino a qualche decennio fa, se si fosse chiesto ad un reumatologo l’eventuale pericolo cui un paziente affetto da artrite reumatoide incorreva nei riguardi di altre patologie, il medico avrebbe risposto che, fermi i veri e propri disastri che è in grado di produrre la grave patologia, la stessa non avrebbe tolto un solo giorno, all’aspettativa di vita del malato stesso. Ma oggi, di fronte ai progressi della medicina, si sa bene che le cose stanno in modo del tutto diverso. Lasciando perdere i danni che la malattia produce alle articolazioni, col rischio anche di fratture che, generalmente sono esse stesse eventi gravi che a volte possono risultare fatali, tralasciando l’effetto avverso di quei farmaci un tempo ancor più utilizzati per cercare di contrastare l’artrite reumatoide, in grado, eccome, di danneggiare organi e apparati vitali dell’individuo, oggi c’è un’altra consapevolezza scientifica.

lunedì 23 luglio 2012

Artrite Reumatoide: parliamone ancora

Questo articolo è stato offerto da Gillette



Artrite reumatoide, una delle più temibili malattie autoimmuni ma che oggi fa sicuramente meno paura di un tempo quando tale patologia finiva con l’invalidare del tutto il paziente esponendolo, fra l’altro, a tutta una serie di rischi per la sua stessa vita, nella inconsapevolezza della medicina di un tempo riguardo quest’altro aspetto della malattia.

venerdì 23 giugno 2023

Artrite reumatoide: una cura non farmacologica parrebbe offrire incoraggianti risultati


 

Prima di assistere agli sviluppi di uno Studio scientifico effettuato su una popolazione di pazienti affetti da artrite reumatoide che hanno beneficiato di un trattamento mediante intervento sul nervo vago, vediamo brevemente cosa di fatto sia in effetti il nervo vago. Tale nervo ha una denominazione di origine latina che lo indica come nervo “vagabondo”, da qui il termine vago. Perchè vagabondo? Perché in effetti il vago appartiene ai nervi cranici, all’interno di 12 coppie di nervi, che a differenza di tutti gli altri, ha un’importante caratteristica, quella di abbandonare il sito di origine anatomica, nella sua collocazione, diramandosi verso il basso.

mercoledì 4 aprile 2012

Farmaci biologici: no nell'imminenza di un intervento ortopedico


Che le malattie autoimmuni, artrite reumatoide in testa, traggano beneficio dall’utilizzo dei più moderni farmaci biologici è sicuramente indubbio, si tratta di capire però se di fronte alla necessità di un intervento chirurgico in special modo di ortopedia, al paziente debba o meno essere consigliata la sospensione preventiva della terapia per tutta la durata della degenza operatoria.

venerdì 16 novembre 2012

Artrite: le diverse forme, autoimmuni e non, diagnosi e terapia


Anche se col termine di artrite si tende a generalizzare tale affezione, è utile ricordare che parliamo di una patologia il più delle volte correlata all’età. Per l’anziano ad esempio soffrire d’artrite è un fatto quasi ineluttabile, lo si vede bene facendo caso ai movimenti ridotti e quasi sempre accompagnati dal dolore che caratterizzano la deambulazione e la postura stessa della persona avanti con gli anni. Tuttavia è anche possibile che l’artrite si accompagni alla giovane età, in questo caso parliamo soprattutto dell’artrite idiopatica giovanile.

mercoledì 2 maggio 2012

Artrite: sintomi e cure


Anche se col termine di artrite si tende a generalizzare tale affezione, è utile ricordare che parliamo di una patologia il più delle volte correlata all’età, per l’anziano ad esempio soffrire d’artrite è un fatto quasi ineluttabile, lo si vede bene facendo caso ai movimenti ridotti e quasi sempre accompagnati dal dolore che caratterizzano la deambulazione e la postura stessa della persona avanti con gli anni.Tuttavia è anche possibile che l’artrite si accompagni alla giovane età, in questo caso parliamo soprattutto dell’artrite idiopatica giovanile.

martedì 10 gennaio 2012

Malattie autoimmuni: sospensione farmaci biologici prima di un intervento chirurgico

Oggi che i farmaci biologici sono divenuti la nuova frontiera nella cura sempre più efficace delle malattie autoimmuni e contro diverse neoplasie, la domanda che negli ambienti medici ci si è fatta riguarda l’opportunità o meno di sospendere l’assunzione di queste sostanze farmaceutiche in concomitanza di un intervento chirurgico ortopedico, per tutta la durata della degenza del paziente.

lunedì 10 settembre 2012

Artrite reumatoide: nuove precauzioni con un farmaco biologico in uso



Qualche tempo fa il farmaco Tocilizumab, nome commerciale RoActemra, per la cura dell’artrite reumatoide, era stato salutato con grande enfasi quale vero rimedio nei confronti della grave malattia autoimmune. A tratteggiarne le doti anche Gianfranco Ferraccioli, Professore Ordinario di Reumatologia e Direttore del Dipartimento di Reumatologia all’Università Cattolica di Roma che, alla vigilia dell’ingresso della sostanza farmaceutica nel nostro Paese dopo l’efficacia dimostrata dal farmaco su un campione di 4.400 pazienti, si era dichiarato molto soddisfatto della nuova sostanza farmacologica. Ma adesso qualche ombra si agita sulla molecola.

martedì 14 febbraio 2012

Artrite reumatoide giovanile idiopatica: presto potrebbe non fare più paura



Una malattia autoimmune dei giovani e giovanissimi che può avere effetti devastanti su chi ne soffre e che incide pesantemente sulla qualità della vita dei malati, per lo più bambini e ragazzi di età compresa fra 5 e 19 anni. Ci riferiamo all’artrite Idiopatica Giovanile sistemica, forse meglio nota come Artrite Reumatoide Giovanile Idiopatica. Ad esserne affetti sono almeno 20 pazienti su cento già in cura per l’artrite Idiopatica Giovanile che nelle forme più gravi, appunto la sistemica,  abbassa l’età di esordio della malattia che può colpire i bambini anche ad un anno è mezzo di vita con un tasso di mortalità che può giungere anche al 4%. I sintomi sono variabili da individuo ad individuo e vanno dall’infiammazione articolare, accompagnata da febbri intermittenti, allo sfogo cutaneo, con pazienti che si presentano anemici, affetti da ingrossamento di milza e fegato e che a volte presentano  complicazioni come pleurite e pericardite, fino nei casi estremi andare incontro a disabilità articolari. Ma qualcosa di molto importante si è scoperto contro questa grave forma della malattia.

lunedì 24 giugno 2013

Artrite reumatoide: migliora ancor di più la prognosi con nuovo farmaco biologico




Due studi paralleli, uno svizzero condotto dalla Casa farmaceutica Roche ed uno francese, avrebbero dimostrato senza tema di smentita l’efficacia di un inedito anticorpo monoclonale, ovvero un farmaco biologico, contro la temibile artrite reumatoide, una grave malattia autoimmune che sempre di più per la guarigione si avvale di farmaci biologici e via, via che questi si perfezionano nel tempo, la malattia diventa sempre più aggredibile. Lo studio ha evidenziato l’efficacia di questo farmaco biologico da solo o in associazione con metotressato.

martedì 12 giugno 2012

Voltaren gel: rischio di danni al fegato, attenti all'uso



C’è chi crede che un farmaco, per il solo fatto di essere spalmato sulla pelle, vista la sua formulazione in crema o pomata, quando non sortisce il suo effetto, ovvero, quando non riceviamo benefici dal prodotto, per lo meno, male non fa. Sbagliato! Il farmaco è farmaco sempre, comunque venga assunto. Ne deriva anche, che una sostanza, pure assunta per uso topico esercita eccome i propri effetti, anche avversi. Come lo stesso produttore, la Novartis,  di uno dei più diffusi gel, il Voltaren Gel, avverte correttamente nel suo foglietto illustrativo.

giovedì 20 agosto 2015

Come si spiega l'amaro in bocca durante una febbre alta?


Impossibile che non ci abbiate fatto caso, quando stiamo male, soprattutto quando si ha la febbre, tutto ciò che ingeriamo, dai cibi, fin’anche all’acqua, ha un sapore diverso, tutto sa di amaro e persino la pietanza che amiamo di più, ci disgusta una volta giunta in bocca, insomma, sembra proprio una schifezza! Ma come mai accade tutto ciò?

giovedì 4 ottobre 2012

Statine: e se esponessero a gravi malattie?



Da tempo ormai le statine sono entrate nella cura non soltanto della ipercolesterolemia ma anche nel trattamento delle malattie cardiovascolari per il ruolo detenuto da queste molecole nel migliorare il trofismo dei vasi. Resta da capire però se tali farmaci alla lunga detengano quegli effetti collaterali tali da richiedere in qualche caso la sospensione del trattamento. Gli studi nel merito sono stati fatti in epoca non recente, ma un recente lavoro scientifico sembra più di altri indicativo nel mettere in chiaro la reale efficacia di queste molecole insieme alle eventuali reazioni avverse delle statine stesse. Ci riferiamo al lavoro effettuato da Ricercatori dell’University Park a Nottingham in Gran Bretagna, che hanno eseguito uno studio basato su un’ampia popolazione, al fine di stabilire se importanti patologie quali la miopatia moderata-grave, la malattia di Parkinson, la demenza, la disfunzione epatica, il tromboembolismo venoso, l’artrite reumatoide, la cataratta, i tumori e le fratture osteoporotiche, potessero o meno essere associate all’utilizzo di queste molecole farmacologiche. Nel novero delle malattie è stata anche inserita l’insufficienza renale acuta dopo i dati emersi da uno studio pubblicato su The Lancet ( 2004 ), assieme a segnalazioni di proteinuria nei pazienti a cui era stata prescritta la Rosuvastatina ( Crestor ).

sabato 9 marzo 2013

Malattie autoimmuni: una dieta povera di sale potrebbe migliorarne il decorso


Ben sappiamo come siano gravi le malattie autoimmuni, solo per citarne due, ricordiamo la sclerosi multipla e l’artrite reumatoide, ma ne esistono tante altre. Sappiamo anche che oggi la medicina è meno impreparata di un tempo per fronteggiare queste gravi patologie, basti pensare all’avvento dei farmaci biologici che di fatto hanno reso queste malattie curabili molto più di un tempo. Quello che forse non sappiamo ancora, ma che adesso apprendiamo, è il ruolo che l’alimentazione riveste nelle malattie autoimmuni, secondo uno studio scientifico condotto da Vijay Kuchroo della Harvard Medical School su un gruppo di topi di laboratorio.
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martedì 21 febbraio 2023

Parodontite: a sei anni dalla presentazione dell'inedito trattamento laser si conferma la validità terapeutica


Si chiama parodontite anche se in molti la riconoscono meglio come piorrea ed è una malattia a livello infiammatorio che colpisce 6 italiani su dieci, quindi abbastanza diffusa. Parliamo di una patologia che nel tempo finisce col distruggere i supporti dei denti, ovvero l’osso e le stesse gengive col risultato che il dente privo di ogni supporto finisce per cadere.

lunedì 5 giugno 2023

Sclerosi Multipla: attenti a questi sintomi nell'esordio della malattia



Nonostante vi siano all’orizzonte nuove possibilità di cura, alcune ancora a livello sperimentale, riguardo la sclerosi multipla, quel che sappiamo oggi molto è sicuramente molto di più rispetto al passato. Ad esempio conosciamo bene il fatto che, non solo si parla di una malattia invalidante, ma abbiamo la certezza che questa degenerazione di parte del sistema nervoso centrale è ascrivibile a pieno titolo alle malattie autoimmuni. Non è questa una certezza da poco, visto che un tempo non conoscendo l’origine della malattia risultava più difficile sia la diagnosi che il trattamento, ma oggi, alla luce di questa acquisizione, sarà più possibile trattarla nel momento in cui si riuscirà a comprendere meglio il motivo per cui il sistema immunitario aggredisce, quasi d'improvviso ed in maniera del tutto irreversibile, l’organismo sano.


mercoledì 13 giugno 2012

Sclerosi Multipla: un altro tassello verso la guarigione grazie alle cellule staminali


La scienza si appresterebbe ad assestare un altro colpo alla temibile sclerosi multipla, in attesa di giungere alla cura definitiva della malattia e nel farlo scende in campo con le cellule staminali mesenchimali, ovvero, cellule staminali adulte facenti parte di diversi tessuti ed in grado di differenziarsi a seconda del tessuto di interesse. Un altro tassello verso la guarigione grazie al lavoro congiunto di un gruppo di ricerca guidato dal neurologo Antonio Uccelli, dell’Università di Genova, che ha  pubblicato gli esiti del loro lavoro su Pnas. Secondo il delicato lavoro scientifico è possibile iniziare la sperimentazione in umana già a partire dal prossimo anno.  

lunedì 6 febbraio 2012

Farmaci biologici: possono dare dieci volte più allergie


Guai se guardassimo con sospetto ai nuovi farmaci biologici, particolari molecole create in laboratorio in grado di contrastare efficacemente malattie quali le patologie autoimmuni, psoriasi, artrite reumatoide, solo per citarne due e da recente utilizzati anche nella lotta ai tumori. Tuttavia occorre sapere che qualche aspetto negativo questi farmaci possono produrlo nel malato.

mercoledì 22 marzo 2023

Mal di schiena: trovato il modo per far tornare la tua schiena "nuova" come un tempo!

 

Mal di schiena, un sintomo e spesso espressione di una patologia di cui sentiamo parlare in maggior misura e se ciò accade è a causa della pluralità di persone che prima o poi lamentano questo problema, visto che in Italia oltre 50 milioni di persone, nel corso della loro vita, si sono confrontati con questa patologia, almeno una volta. Se poi osserviamo i soggetti che hanno superato i 40/50 anni, ci accorgiamo che diventa una costante misurarsi col mal di schiena o lombalgia se vogliamo nominarla meglio.