Visualizzazione dei post in ordine di pertinenza per la query infarto. Ordina per data Mostra tutti i post
Visualizzazione dei post in ordine di pertinenza per la query infarto. Ordina per data Mostra tutti i post

domenica 20 maggio 2012

Colesterolo: e se fosse una balla ritenere che esiste quello "buono"?


Quanti bombardamenti abbiamo dovuto subire a proposito di colesterolo. Per anni ci hanno informato che quello buono avrebbe contrastato quello cattivo, ovvero il colesterolo HDL contro LDL. Ma adesso qualcosa sembra cambiare, almeno facendo riferimento all’ultima ricerca che è stata pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet e questa “qualcosa” potrebbe davvero essere sconvolgente e cambiarci in qualche modo la vita.

martedì 2 ottobre 2012

Artrite reumatoide: sei pazienti su dieci corrono il rischio di ammalarsi di infarto cardiaco


Fino a qualche decennio fa, se si fosse chiesto ad un reumatologo l’eventuale pericolo cui un paziente affetto da artrite reumatoide incorreva nei riguardi di altre patologie, il medico avrebbe risposto che, fermi i veri e propri disastri che è in grado di produrre la grave patologia, la stessa non avrebbe tolto un solo giorno, all’aspettativa di vita del malato stesso. Ma oggi, di fronte ai progressi della medicina, si sa bene che le cose stanno in modo del tutto diverso. Lasciando perdere i danni che la malattia produce alle articolazioni, col rischio anche di fratture che, generalmente sono esse stesse eventi gravi che a volte possono risultare fatali, tralasciando l’effetto avverso di quei farmaci un tempo ancor più utilizzati per cercare di contrastare l’artrite reumatoide, in grado, eccome, di danneggiare organi e apparati vitali dell’individuo, oggi c’è un’altra consapevolezza scientifica.

domenica 7 gennaio 2024

Infarto: e se la malattia avesse a che fare col proprio Gruppo Sanguigno?

 



Le malattie cardiache sono la prima causa di morte nel mondo. Anche se la cifra riferita alle oltre 230 mila morti sono acrivibili a morte per cause cerebrovascolari fra le quali inseriamo anche le ischemie e nel novero di queste morti è preponderante l’infarto del miocardio, ovvero, l’infarto cardiaco. Ma c’è un fattore che solo da poco balza all’attenzione degli scienziati e che potrebbe contribuire ad esporre il paziente ad infarto e parliamo del gruppo sanguigno.



venerdì 28 settembre 2012

Infarto cardiaco: un semplice test per escludere una tale malattia


Un paziente si presenta al Pronto Soccorso in preda ad un forte dolore toracico, il sospetto è quello di un infarto acuto, ma serpeggia anche l’idea che possa trattarsi di altro, ad esempio, di un’angina pectoris e, dunque, si perde tempo per la diagnosi. Ma oggi è tutto reso più un facile da un semplice testTale test enzimatico è fornito dal Nice, National institute for health and clinical excellence britannico e consiste nel dosare i livelli di copeptina, un marker della vasopressina, che in caso di infarto si libera in grande quantità. La negatività a tale indagine potrebbe far escludere l’eventualità di un infarto.

lunedì 16 aprile 2012

Morte improvvisa in campo: si può evitare? esistono sintomi che dovrebbero allarmare?



I recenti tragici fatti occorsi a molti atleti deceduti in campo a causa di un arresto cardiaco improvviso, l’ultimo in ordine di tempo quello accaduto al centravanti Pier Marco Morosini, deceduto due giorni fa durante una partita di calcio, aprono nuovi scenari in parte inquietanti riguardo la salute degli atleti impegnati in gare estenuanti come possono essere gli incontri di calcio o di altre discipline. Ma ciò che ci si chiede è se l’arresto cardiaco di cui sono vittime queste persone è un evento scongiurabile, se è possibile immaginare il suo esordio e, soprattutto, se è possibile prevenirlo.

domenica 22 luglio 2012

Infarto: con le cellule staminali si guarisce



Continuano le ricerche in ambito alla rigenerazione del tessuto cardiaco danneggiato da un infarto di grandi proporzioni mediante l’impianto di cellule staminali quale proseguo di una tecnica iniziata nel 2007 dal CNR Inbb e Ospedale S.Orsona di Bologna.

domenica 10 luglio 2016

Sale: attenti a escluderlo del tutto, si rischia l'infarto e l'ictus


Anche sul sale si assiste ad una sensazionale marcia indietro da parte della scienza. Fino alla scorsa settimana infatti ci veniva imposto a tavola il niente sale o quasi, se volevamo prevenire temibili malattie quali infarto e ictus, oggi ci arriva una notizia a dir poco inquietante. Se hai escluso dalla tua alimentazione il sale tout court sappi che sviluppi ugualmente, se non addirittura in misura maggiore, il rischio di andare incontro a infarto e ictus.

venerdì 18 gennaio 2019

Cosa fare per il cuore spezzato?



Quando il cuore si spezza, non sempre a causare la vistosa incrinatura è una delusione d’amore, spesso il cuore si infrange, con conseguenze ben più drammatiche, a causa di un infarto cardiaco, creando delle vaste zone di necrosi in alcuni casi dalla prognosi infausta. Riparare le aree infartuate non è possibile, la cura post infarto passa per altre strade, anche se, qualcosa potrebbe muoversi molto presto, “ricucendo” il cuore malato con un semplice cerotto!


lunedì 2 ottobre 2023

Colesterolo: basta col terrorismo psicologico!

 

Negli ultimi trent’anni si è parlato tanto di colesterolo, spesso pure a sproposito, inducendo la gente a considerarlo un pericolosissimo agente patogeno al pari di un veleno da cui stare alla larga, dimenticando però che il colesterolo è presente in tutte le membrane cellulari e serve per la produzione di ormoni steroidei e sessuali e  per le vitamine liposolubili. Inoltre, complice l’incessante “lavaggio del cervello” indotto per lo più dalle Case farmaceutiche, tramite i loro studi, si è deciso di abbassare la soglia di normalità del colesterolo ematico, riducendo quasi l'intera popolazione a rischio e, oltretutto, dividendo le due forme di colesterolo in buono e cattivo, si è finito, col tempo, per considerare questo componente essenziale dell’organismo, un rischio per la salute e non solo. 


sabato 6 aprile 2013

Voltaren: e se facesse venire l'infarto?

-->




Sembra ieri, eppure sono passati quasi 15 anni dall’avvento del Viox (Rofecoxib), un potente fans, farmacoantinfiammatorio non steroideo,  in grado di stroncare le infiammazioni in generale a partire da quelle a carico delle articolazioni e con un grosso vantaggio rispetto agli altri fans, ovvero, l’ottima tollerabilità gastrica, punto dolente per tutti gli antinfiammatori.
--> Non solo, agli inibitori della COX-2, cui apparteneva il Vioxx, si era anche ascritta la possibilità di opporsi efficacemente al tumore del colon in quanto capace di prevenire i polipi intestinali in pazienti predisposti. Ma c’era un grosso dubbio che nel tempo divenne un’amara realtà. Anche se la molecola farmacologica in questione deteneva queste proprietà, la stessa presentava un gravissimo limite rappresentato dal rischio di causare pericolosi eventi vascolari a volte persino letali come infarto al miocardio e ictus, soprattutto in quei soggetti che avevano assunto Vioxx per un anno e mezzo di seguito. Risultato, dopo un increscioso iter burocratico, nel 2004 Vioxx fu ritirato dal commercio. La domanda che ci si pone a questo punto però è un’altra. E’ solo Vioxx a causare eventi cardiovascolari temibili o tale effetti collaterali sono noti anche con altri fans, a partire dal Diclofenac, il Voltaren e altri simili, per intenderci?

martedì 3 aprile 2012

Infarto: il rischio svelato da un semplice esame del sangue


Le malattie cardiovascolari sono considerate le più gravi cause di morte in tutto il mondo. Conosciamo bene i fattori di rischio che si vengono ad aggiungere alla predisposizione personale di coloro che vanno incontro a tali patologie, così come conosciamo quegli esami ematici e diagnostici in grado di prevenire l’esordio della malattia. Ma ci sono altri esami magari meno noti, ma a quanto parrebbe essenziali per prevenire il tragico evento, come ci indica uno studio seguito ad un’accurata ricerca scientifica dell’Oregon Health & Science University, che ha indicato nel gamma-prime-fibrinogeno la ’spia’ più adeguata in grado di segnalare per tempo la possibilità di incorrere in un’ischemia o un infarto anche fulminante.

lunedì 5 agosto 2013

Diclofenac a rischio infarto? si, ma solo a certe condizioni





Senza voler criminalizzare il diclofenac, il Voltaren per intenderci meglio, risulta senz’altro utile sapere che questo farmaco, ma come tanti altri che appartengono alla stessa categoria dei fans, i farmaci antinfiammatori non steroidei, assunto per lungo tempo e a dosi elevati, espone il paziente a rischio infarto ed ictus.


sabato 3 novembre 2012

Malattie cardiovascolari: la donna rischia di più dell'uomo!

-->

Ormai le donne non dovrebbero stupirsi più apprendendo che il loro rischio di incappare in una malattia cardiovascolare anche grave ha superato di gran lunga l’analogo rischio per l’uomo. Il problema, se così vogliamo definirlo, oppure, la buona sorte  delle donne, semmai, è data dal cosiddetto “ombrello protettivo”, efficace durante l’età fertile, ovvero, dalla difesa rappresentata dagli ormoni femminili che però dopo la menopausa, diminuendo la loro quota, lascia del tutto scoperta la donna dalla protezione nei confronti delle malattie cardiache e neurologiche in generale.

-->

mercoledì 16 gennaio 2019

Di cosa si muore? di infarto sopratutto, un video ci aiuta a capire i segnali più pericolosi


Sbagliato pensare che nel mondo occidentale si muoia prevalentemente a causa del cancro e successivamente a seguito di malattie cardiovascolari. Il cuore, nelle cause di morte al mondo, è al primo posto, seguito dal cancro e da eventi cerebrovascolari, come l’ictus al terzo posto. Una triste classifica ma che al contempo ci offre anche le linee guida per cercare di prevenire, quanto più possibile, quegli eventi cardiovascolari che fanno delle malattie ad essi connessi la prima causa di morte al mondo, con il 44%, dati Istat, di tutte le morti, che nei fatti significa che su 100 mila abitanti i morti per eventi legati al cuore sono 148. Si muore quindi di infarto nel 28% delle morti in Italia, quindi il triste primato spetta anche all’Italia, a seguire troviamo le malattie neoplastiche e gli accidenti cerebrovascolari al terzo posto con una percentuale del 13%.

sabato 7 aprile 2012

Statine: con questi farmaci si abbassa la possibilità di ictus e infarto



Ancora buone notizie giungono dal mondo delle statine, i farmaci in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. La notizia arriva da uno studio americano, effettuato da ricercatori del New York Medical College di Valhalla.

martedì 31 luglio 2012

Asprina: e se non proteggesse dall'infarto?







C’è una certa rivoluzione nel mondo scientifico a proposito dell’importanza dell’acido acetilsalicilico, la comune Aspirina, ritenuto una sorta di toccasana contro infarti ed ictus, se presa a scopo preventivo, soprattutto dagli anziani e da quei soggetti considerati a rischio di malattie cardiovascolari

giovedì 25 luglio 2013

Infarto: nelle donne è alta l'incidenza in presenza di calcoli renali






Stiano attente le donne che soffrono di calcolosi renale. Secondo recenti studi infatti sarebbe emerso che solo nel sesso debole l’incidenza di calcolosi renale è correlata con un aumento di malattie cardiovascolari anche gravi, ad esempio l’infarto del miocardio che quando preso in tempo richiede interventi di by pass aorto-coronarico.

mercoledì 2 maggio 2012

Depressi: maggior rischio di cardiopatie

Saremo la nazione dove si vive più a lungo nel mondo, dopo il Giappone, ma se guardiamo all’Europa, l’Italia è interessata da un problema medico molto rilevante, la constatazione di come in Italia risieda un numero di anziani affetti da forme di depressione senza pari nel resto del Continente. Dagli ultimi studi rilevati si stima che nel nostro Paese 52 donne di età superiore a 65 anni e 31 uomini nella stessa fascia d’età accusano i segni della malattia.

lunedì 21 gennaio 2013

Depressi: attenti al cuore!

Depressione e malattie coronariche sono strettamente legate. Lo dimostra un recente studio sull’invecchiamento condotto dall’Istituto di neuroscienze del Cnr di Padova. L’alta prevalenza nella popolazione anziana di sintomi depressivi impone un’attenzione particolare a questa associazione e adeguati interventi per un problema di salute pubblica


martedì 19 giugno 2012

Bambini: a rischio infarto anche loro



Chi lo avrebbe mai detto un tempo, eppure, oggi a rischio di sviluppare importanti malattie cardiovascolari sono proprio i bambini che già in età scolare presentano un assetto lipidico compromesso con elevata ipercolesterolemia nel sangue, insomma, sono potenziali futuri infartuati a breve.