sabato 21 maggio 2016

Ipertensione arteriosa: quale l'orario migliore per assumere il farmaco che abbassa la pressione?


Siamo sempre più consci dei pericoli cui si va incontro quando si soffre di pressione alta. Uno dei rischi più subdoli è rappresentato dal fatto che non controllando la pressione per lungo tempo certi che la terapia assunta stia facendo effetto, si rischia di andare incontro a gravi conseguenze. Ciò in considerazione del fatto che nessuna terapia è infallibile è spesso dopo i primi miglioramenti si può assistere a successivi peggioramenti risolvibili quasi sempre con aggiustamenti della posologia o, addirittura una modifica del farmaco. Ma premesso tutto ciò, posto che la terapia funzioni, la domanda che ci si fa è la seguente: conviene assumere il farmaco antipertensivo la mattina al risveglio o la notte?
Un team di ricercatori spagnoli di Vigo, a termine di uno studio, ha concluso che i farmaci antipertensivi dovrebbero essere assunti la notte. Il motivo è spiegato dall'evidenza che la pressione scende durante la notte, ma spesso tale riduzione è minima per un iperteso,non assestandosi oltre il 10% della pressione massima. Si capisce bene che per un soggetto che mantenga una pressione di 180/200 mm Hg una diminuzione del 10% mantiene pur sempre un valore eccessivo e pericoloso con un maggiore rischio di incorrere in eventi anche mortali.
Lo studio spagnolo ha coinvolto 2012 soggetti di entrambi i sessi tutti affetti da ipertensione arteriosa, monitorati per sei anni. Tali pazienti aveva un'età media di 53 anni. Da sottolineare il dato secondo il quale nessuno dei partecipanti allo studio all'inizio del trattamento soffriva di diabete mellito. Quest'ultimo punto è entrato casualmente nel lavoro scientifico, avendo notato che l'orario di assunzione del farmaco antipertensivo ha effetti anche nell'insorgenza o meno del diabete mellito. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi, il primo assumeva il farmaco antipertensivo al mattino, l'altro lo prendeva di notte.
Alla fine dello studio, ovvero al sesto anno, quasi il 10% del numero di partecipanti, 171 soggetti, ha sviluppato diabete mellito. Dopo aggiustamento per circonferenza vita, glicemia a digiuno e pressione media durante il sonno, coloro che avevano assunto i farmaci antipertensivi di notte hanno presentato un rischio di diabete mellito di tipo 2 inferiore del 57%. Un altro studio degli stessi ricercatori spagnoli ha anche scoperto che le persone la cui pressione arteriosa non si riduce in modo sostanziale durante la notte avevano una maggiore probabilità di sviluppare diabete mellito rispetto a quelli con un maggior calo pressorio durante il sonno. ( Xagena2015 )
Dunque si è concluso che prendere il farmaco antipertensivo la notte anzicchè di giorno riduce al meglio la pressione arteriosa e limita la possibilità di andare incontro a diabete nei soggetti predisposti. Resta un'ultima considerazione da fare. Lo studio si è limitato a considerare quei farmaci antipertensivi che non prevedevano l'assunzione di diuretici, in quest'ultimo caso infatti, la necessità di alzarsi e andare ad urinare da parte del paziente renderebbe la qualità del sonno del tutto scarsa.
Giuliano

Fonte: Diabetologia, 2015 - Cardio2015 Endo2015 Farma2015



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